Lago di Garda Paradiso del Canyoning

Ecco tutte le risposte alle domande che potreste avere sul canyoning al Lago di Garda e in Italia:  dove, con chi, quando, e come affrontare il canyoning in sicurezza.

 

L’attività di torrentismo, più conosciuto nel mondo come canyoning, è uno degli sport acquatici emergenti negli ultimi anni. E' sempre è più in voga anche in italia e particolarmente nella zona del Lago di Garda. Il canyoning consiste nel percorrere remote gole scendendo a piedi, nuotando, tuffandosi, scivolando e usando la corda per calarsi lungo il percorso scavato dall’acqua in canyon naturali. Il canyoning è un'attività affascinante che unisce diverse discipline, eccitante, avventuroso e ricco di emozioni. Per superare i dislivelli si eseguono tuffi in profonde vasche, scivoli perfettamente lisci e scavati dall’acqua e, quando tuffi e scivoli diventano non sono possibili, calate con la corda. Tutti possono affrontare quest’attività, purché abbiano una discreta condizione fisica, sappiano nuotare e soprattutto siano accompagnati da esperte guide canyoning.

Ecco tutte le risposte alle domande che potreste avere sul canyoning al Lago di Garda e in Italia:  dove, con chi, quando, e come affrontare il canyoning in sicurezza.

Il canyoning, conosciuto in Italia anche come torrentismo, è un attività ludico ricreativa all aria aperta. Consente di percorrere ed esplorare gole selvagge normalmente inaccessibili scendendo il torrente che scorre sul loro fondo. Le moderne tecniche di canyoning permettono di superare tutti gli ostacoli naturali che si incontrano al loro interno. Il termine canyon, o più comunemente in italiano forra, indica una grande breccia sul fondo di una valle, con alte pareti scavate dal lento e inesorabile torrente che le percorre sul fondo. A differenza delle gole, i canyon sono solitamente più stretti e profondi e li si trova solo in presenza del connubio roccia e acqua.

Spesso confuso con il rafting o la canoa, nello sport del canyoning si scende a piedi senza nessuna imbarcazione. Si affronta Il percorso naturale procedendo dove possibile a piedi o tramite brevi e facili arrampicate oppure a nuoto nei corridoi più profondi, in bellissimi ambienti ipogei grandiosi con grandi marmitte naturali levigate dalla potenza dell’acqua. Spesso i dislivelli offrono divertenti tuffi e scivoli tra una vasca e l’altra, chiamati anche toboga. Naturalmente quando i dislivelli sono troppo alti o la conformazione naturale delle vasche magari poco profonde non lo permettono, si procede con la corda e la tecnica della calata. Il canyoning non va mai praticato in solitaria, ma sempre in gruppo, meglio se accompagnati da una guida professionista esperta che si occuperà della gestione e della sicurezza del gruppo. E' importante ricordare che i gruppi non devono mai essere troppo numerosi per non allungare troppo i tempi di attesa soprattutto durante le calate. Il rapporto guida e cliente non dovrebbe superare 1:8.

Il fatto di partecipare in gruppo determina anche una bella energia e motivazione che spesso aiuta  i più timorosi.

Il canyoning o torrentismo come attività esplorativa ha inizio nei primi anni ottanta in Francia, Italia e Spagna dagli speleologi desiderosi di percorrere questi siti inaccessibili. Successivamente, grazie alla componente ricreativa dell'acqua e alla scoperta di luoghi bellissimi ed incontaminati, si trasforma in gioco ludico sportivo.

Sul Lago di Garda il canyoning inizia nei primi anni novanta grazie all’intuizione di Diego Depretto, fondatore della Canyon Adventures, prima compagnia commerciale in Italia. Grande appassionato fin dai primi anni ottanta, a lui per primo si devono la scoperta e l'aver attrezzato gran parte dei canyon attorno al Lago di Garda, della valle di Ledro e del Lago di Idro. Grazie al grande numero di canyon presenti attorno al Lago di Garda e valli limitrofe, a un ottima logistica che li rende facilmente raggiungibili e sopratutto alla bellissima conformazione di queste forre con acqua pulitissima, natura lussureggiante, pareti altissime, splendide pozze e cascate, in poco tempo quest’attività è diventata molto popolare, con una grandissima crescita e frequentazione da parte di numerosi turisti che soggiornano in zona.

Nella classifica dei posti dove fare canyoning o torrentismo in italia e in Europa le forre intorno ai  laghi di Garda, Ledro, Idro sono sicuramente tra i primi posti. Sono oramai famose a livello mondiale e frequentati da tantissimi turisti grazie ad una lunga serie di peculiarità. Chi avrà la fortuna di percorrerli incontrerà ambienti fiabeschi, forre dalle alte pareti, acque cristalline e pulitissime, divertentissimi scivoli naturali, splendide cascate con facili accessi, caratteristiche queste difficili da trovare tutte assieme in uno stesso luogo. Se poi si aggiunge la comodità di raggiungere il Lago di Garda da diverse grandi città Italiane come Milano, Bologna, Verona, Padova in poco più di un ora di macchina e la grande offerta di campeggi hotel, ristoranti, spiagge ed attività alternative, i motivi che inducono a visitare questi posti meravigliosi sono veramente molteplici.

Da chi può essere fatto il canyoning?

Il paradiso del canyoning sul Lago di Garda offre un'ampia scelta di escursioni per ogni livello di difficoltà e capacità. Per fare torrentismo basilare è sufficiente non avere paura dell’acqua e avere un minimo di forma fisica, essere in grado di camminare per almeno un paio d’ore su terreno disconnesso e non soffrire di vertigini. In alcuni canyon vi sono fantastiche cascate alte anche 50m ma per chi abbia paura del vuoto è possibile eventualmente scegliere percorsi con dislivelli meno importanti e calate brevi. Naturalmente nessun tuffo o scivolo è obbligatorio e tutti sono stati attrezzi per poter scendere in sicurezza con la corda o arrampicando.  Questo permette anche ai più timorosi di poter vivere una bella avventura in un ambiente diverso senza stress.

Quella del canyoning è un'avventurosa esperienza diversa dal solito.

E' adatta a tutti, anche a famiglie con bambini purché non troppo piccoli. Per noi l’età ideale a cui iniziare è di almeno 12 anni con un peso superiore ai 35-40 kg ed un altezza minima di 140 cm. Queste misure sono indicative, ma risultano il compromesso ideale tra sviluppo corporeo e confort nel vestire i materiali di protezione termica (mute in neoprene). Non consigliamo questa pratica ai bambini più piccoli al fine di prevenire possibili lesioni a corpi non ancora sviluppati muscolarmente durante i tuffi. Inoltre va ricordato che nella gran parte dei canyon non è possibile uscire o interrompere facilmente la discesa e in caso di problemi questo può essere per i piccoli una fonte di stress ancora maggiore che per un adulto.

Consigliamo in ogni caso di portare i bambini per la prima volta in canyon facili, non troppo lunghi e magari tra i più caldi in modo da rendere il canyoning una fonte di gioia e divertimento per tutti.

E' molto in voga ultimamente festeggiare addii al celibato o nubilato in maniera alternativa con un'emozionante discesa di canyoning, accompagnata magari da molte altre attività come il fun kayak, il bellyak, la via ferrata o per i meno attivi una visita ad un bellissimo e attrezzato centro benessere, scuola di cucina, cene o grigliate in locali tipici o rifugi.

Il canyoning è anche un'elettrizzante proposta di team building o incentive per quelle aziende che vogliono incentivare il legame con o tra i propri dipendenti, proponendo una giornata entusiasmante in un ambiente totalmente diverso da quello lavorativo e sotto molti aspetti fortemente motivante.

Per rendere più interessante la coesione e curare tutti gli aspetti relazionali tra i partecipanti il limite massimo di persone per team building che noi proponiamo è consigliato non superi le trenta persone.

Periodo ideale per fare canyoning al Lago di Garda

Il periodo migliore per fare canyoning, come per tutte le attività acquatiche sul lago va da aprile ad ottobre, grazie alle temperature miti, al clima spesso favorevole, al costante scorrimento

dei numerosi torrenti. Dalla metà di maggio in poi normalmente tutti i canyon sono percorribili e fino alla fine della stagione la temperatura e la portata dell’acqua nei canyon non varia di molto. In primavera i colori lussureggianti della flora rendono i canyon particolarmente attraenti sotto l’aspetto scenografico e ambientale.

Durante tutta la stagione le proponiamo per molti tour due partenze giornaliere al mattino e nel primo pomeriggio, in modo di permettere ai più attivi di sfruttare al meglio la giornata di vacanza sul lago e ai più pigri di iniziarla con calma.

E’ possibile fare canyoning con la pioggia?

Spesso facciamo canyoning con pioggia leggera. Ci si bagna in ogni caso e quando piove l’ambiente diventa surreale, la nebbia crea una scenografia contrastante con le alte pareti ancora di più che nelle giornate di sole, la vegetazione appare ancora più rigogliosa. L'unico neo è che l’acqua si intorbidisce un po’, ma questo solitamente non crea nessun problema se non sulle fotografie. La quantità di pioggia viene però sempre monitorata in precedenza e grazie ai moderni sistemi radar sappiamo quasi sempre dove e quanto pioverà.

Anche le portate sono costantemente monitorate dalle nostre guide e per mantenere un alto standard di sicurezza li percorriamo solo con un livello di acqua ideale. Ecco perché dopo lunghi periodi di piogge, quando i livelli si alzano, dobbiamo sospendere le escursioni. Al Lago di Garda però siamo fortunati: in molti canyon l’acqua scende velocemente permettendoci di riprendere le escursioni dopo pochissimo tempo.

Livelli di difficoltà nel canyoning

La scala di difficoltà nel canyoning più comunemente usata a livello internazionale prevede tre variabili con una scala progressiva che va da un minimo di 1 ad un massimo di 7. La parte che prevede l’uso della corda accosta la lettera “V” che sta per verticale al rispettivo numero. Più il numero sale e più le calate diventano tecniche e impegnative: V1,V2, ecc.
La parte che prevede la progressione in acqua accosta la lettera “A” che sta per acqua al numero e anche qui più si sale più le difficoltà legate ad essa aumentano: A1, A2, ecc.
L’ultima lettera in numeri romani definisce la lunghezza, l’impegno complessivo, la lontananza da strade e comunicazioni, tenendo conto anche della difficoltà per eventuali avvicinamenti ed uscite a piedi.
Ecco così che l’insieme di queste tre variabili danno un idea generale delle difficoltà:  V1 A2 III ecc.
Va ricordato che tale scala tiene in considerazione discese di canyoning in condizioni di portata d’acqua normali. Ogni aumento di tale portata causerà un incremento di difficoltà fino ad arrivare eventualmente alla totale impraticabilità.

Nel canyoning commerciale i livelli sono per semplicità raggruppati e caratterizzati da 2 variabili soltanto. La durata dell’escursione, intesa come ore di permanenza in acqua determina la necessaria preparazione fisica dei partecipanti, richiedendo una buona condizione e allenamento per i tour più lunghi e impegnativi.
La seconda variabile invece è data dalla quantità di acqua presente nel torrente che solitamente percorre il fondo del canyon e che determina il livello tecnico. Per garantire la sicurezza dei clienti tali portate sono sempre medio-basse. Per favorire la sicurezza riguardante i livelli di acqua sono stati predisposti degli idrometri che segnalano l’altezza dell’acqua del fiume permettendo cosi di capire i livelli limite e di non superarli.

Per semplificare ed facilitare la scelta del giusto percorso abbiamo proposto tre livelli di difficoltà:

  • Base: adatto a tutti e raccomandato per famiglie con bambini e a tutti coloro che, timorosi, vogliono affrontare quest’avventura di canyoning con calma. Sono tour in cui solitamente la permanenza in acqua non supera le due ore e lo scorrimento d’acqua è medio-basso, senza nessuna spinta. I tuffi (mai obbligatori) non superano i 4 m di altezza e le calate con la corda non sono mai più alte di 10 m.
  • Medio: questo livello di canyoning generalmente è il più gettonato dagli adulti e quello che più consigliamo. Infatti nel nostro programma ne troverete una vasta scelta con tutti egualmente belli ed interessanti. La permanenza in acqua solitamente varia da due ad un massimo di tre ore. Anche il livello di scorrimento varia fino ad una discreta portata. Sono proposti tuffi fino a un massimo di 8 m (mai obbligatori) le calata in alcuni casi fino a 50 m, sempre gestite dalle guide.
  • Avanzato: Non accessibili per principianti, i tour di questo categoria richiedono una buona forma e resistenza fisica e dimestichezza con acqua alta e mossa. Su questo livello accompagniamo tassativamente solo persone che abbiano già avuto precedenti esperienze di canyoning con noi. La permanenza in acqua può arrivare fino ad 6\7 ore, spesso occorre un avvicinamento in salita a piedi della durata fino a qualche ora. Le portate possono essere anche notevoli. Anche qui i tuffi proposti sono fino a 8 m (mai obbligatori) e calate fino a 50\60 m.

Pericoli nel canyoning

Come in tutte le attività in ambiente naturale, anche nel canyoning vi sono dei pericoli di carattere oggettivo legati all’ambiente. E’ bene che ogni partecipante li conosca al fine di accettare il rischio che comportano. Tali pericoli non sono prevedibili e quindi non gestibili dalla guida che accompagna il gruppo. Alcuni di questi possono essere la caduta di sassi dai bordi sommitali, frane improvvise dovute ad eventi atmosferici, fulmini nel caso di temporali improvvisi,  onde di piena dovute ad eventi lontani o ad aperture automatiche di opere di presa sui torrenti.

Altri pericoli, questo volta soggettivi, sono le scivolate improvvise durante la camminata, visto l’ambiente particolarmente liscio e bagnato, l'urto o l'impatto errato durante l'esecuzione di tuffi o scivoli, il rischio di annegamento in caso di panico in acqua, l'ipotermia e conseguente diminuzione di facoltà fisiche e mentali. Per minimizzare i rischi, muoversi con cautela nel canyon è sempre auspicabile ed è utile non sopravvalutarsi ed ascoltare i sempre i consigli della guida. La sopravvalutazione delle proprie capacità in particolare nell’esecuzione dei tuffi può essere pericolosa e per questo motivo tutti i tuffi nei canyon sono stati attrezzati per poter essere scesi con la corda e non sono mai obbligatori. E'auspicabile inoltre l'utilizzo di attrezzatura aggiuntiva come doppio strato di neoprene e giubbotti salvagente per ovviare ai pericoli derivanti direttamente dall'acqua.

Materiale necessario per una discesa di canyoning

Tutto il materiale tecnico occorrente verrà fornito dall'organizzazione, ogni partecipante dovrà portare alcuni oggetti personali. La qualità, il mantenimento e la pulizia dei materiali è sicuramente molto importante per la buona riuscita di un tour di canyoning o torrentismo. In una compagnia di canyoning seria e affidabile, gli equipaggiamenti vengono costantemente controllati e rinnovati e sono lavati e disinfettati dopo ogni utilizzo, garantendo a tutti i pulizia e igiene ottimali sempre.

Per fare canyoning si indossano:

  • mute e calzini in neoprene: serviranno per proteggersi dal freddo si dovranno indossare prima di iniziare la discesa. Queste mute saranno di più strati e a seconda della stagione avranno uno spessore dai 5 agli 8 mm, con un confortevole cappuccio per mantenere calda la nuca e le orecchie. Disegnate appositamente per le attività di canyoning, hanno un taglio ergonomico per permettere una ottimale libertà di tutti movimenti necessari durante l’escursione e rinforzi sui punti più esposti come ginocchia, stinchi e gomiti.
  • casco: é necessario per proteggere il capo da eventuali cadute di sassi o urti improvvisi.
  • imbracatura specifica per canyoning che verrà utilizzata per le calate di corda. Simile a quelle per arrampicata, si differenzia solo per la parte posteriore che prevede una speciale guaina in PVC sul sedere utile per proteggere la muta dalle abrasioni sugli scivoli.
  • 2 moschettoni collegati questa imbracatura vengono tramite un cordino chiamato “longe” necessario per assicurarsi alle corde fisse che si troveranno posizionate nei punti più esposti o in prossimità delle cascate.
  • salvagente: per molte agenzie ritenuto superfluo, ha per noi invece una valenza molto importante per quanto riguarda la sicurezza. Aiuta il galleggiamento agevolando le nuotate, protegge la schiena da eventuali cadute accidentali o scivolate e non ultimo aiuta a mantenere caldo il tronco, aumentando la termica e il comfort.
  • guanti: anche questi sono in neoprene e proteggono le mani dal freddo. Hanno però lo svantaggio di rendere tutte le operazioni con i moschettoni disagevoli, per cui li forniamo solo nei periodi freschi primaverili.

Materiale personale che ogni partecipante dovrà portare per una discesa di canyoning:

  • Per fare canyoning serve un costume da bagno indossato e una maglietta tecnica in lycra o maglietta termica, utile ma non indispensabile (non in cotone)
  • Si useranno in acqua un paio di scarpe sportive in buone condizioni, meglio non perdere una suola a metà escursione. Le migliori sono quelle da trekking alla caviglia, non troppo rigide e comode visto che si indosseranno anche i calzini in neoprene dello spessore di 3\5mm. Sono adatte anche le scarpe da ginnastica o da corsa con un buon profilo. Si bagnano, ma non si rovinano. Assolutamente non adatti sono, sandali aperti, ciabatte, stivali.
  • Asciugamano o accappatoio per asciugarsi e per cambiarsi
  • E' utile un sacchetto di nylon o borsa stagna per riporre scarpe e costume bagnati a fine escursione,
  • Un elastico è consigliato a chi ha capelli lunghi e un cordino per legare gli occhiali per chi no può farne a meno.

Consigliamo di non portare: telefoni, mai sufficientemente impermeabili anche nei sacchetti, orologi, dal momento che spesso i cinturini si staccano, bracciali e gioielli in generale.

Come viene gestita una discesa di canyoning

La discesa di canyoning è gestita interamente dalle nostre guide professioniste. Utile ricordare che dopo anni e anni di esperienza hanno acquisito un bagaglio di conoscenza dei luoghi tale da poterli percorrere con la massima sicurezza in ogni condizione e livello d’acqua.

Dopo il transfer dalla nostra base di Torbole, all'ingresso del canyon verrà distribuito tutto l’equipaggiamento personale indispensabile per praticare il torrentismo. Una volta vestiti e pronti la guida terrà un importante briefing sulle modalità di discesa, sui comportamenti e su eventuali pericoli da evitare. Verrà rimarcata anche la non obbligatorietà di tuffi e scivoli che saranno effettuati sempre e solo sotto la propria responsabilità e secondo le capacità e caratteristiche di ognuno. Saranno illustrate le posizioni ideali da mantenere su tuffi e scivoli e una lezione propedeutica sulla posizione da mantenere nelle calate con la corda.

Durante la discesa di canyoning la guida si occuperà di tutti gli aspetti riguardanti la sicurezza e la progressione aiutando i più timorosi o incerti. Anche tutte le manovre tecniche con la corda saranno eseguite dalla guida.

Il nostro autista guiderà i furgoni aspettando accanto alle uscite intermedie in caso qualcuno volesse interrompere o vi fossero problemi durante la discesa. In ogni caso al termine di essa l'autista aspetterà il gruppo all'uscita del canyon con gli effetti personali e indumenti asciutti, in modo da potersi cambiare subito e non avere attese con equipaggiamenti bagnati indosso. La comodità di un autista al seguito la si può apprezzare anche quando saranno evitati lunghi avvicinamenti al torrente a piedi con equipaggiamenti indossati molto scomodi sopratutto nelle calde giornate estive.

Cosa aspettarsi in una discesa di canyoning?

Il canyoning non è per persone pigre, ne per quelle amanti le comodità. L’ambiente del canyon è selvaggio e privo di sentieri. C'è da camminare su sassi scivolosi, nuotare in lunghi corridoi, essere calati lungo cascate sentendo gli spruzzi di acqua in viso e in definitiva bagnarsi da capo a  piedi. Ma allo stesso tempo si può provare emozionanti tuffi, atterrando in profonde marmitte o lunghi e divertenti scivoli interamente scavati nelle lisce rocce del torrente.

I curiosi che vorranno mettersi alla prova e hanno un minimo di sportività possono visitare un luogo remoto e selvaggio, una gola dove per un po' non è possibile uscire, ma solo scendere e per questo giocando con emozioni come la paura dell’ignoto e la voglia di mettersi in gioco. Tastando i propri limiti e le proprie capacità, sarà una bellissima avventura ma anche un viaggio interiore per tornare bambini con tutte le sensazioni che ne derivano. E' un bel gioco che, è bene ricordare, deve essere sempre fatto in tutta sicurezza, accompagnati da una esperta guida professionista.

Come si cammina nel canyoning?

Camminare in una discesa di canyoning, anche se può sembrare apparentemente facile, non lo è.

Piccoli incidenti a caviglie, nasi, polsi sono sempre in agguato.

Le rocce e i sassi sopratutto se bagnati o ricoperti da muschi o licheni sono sempre molto scivolosi e talvolta anche instabili. Ecco perché è necessario sempre seguire la guida in fila poiché conosce i punti più scivolosi ed insidiosi che indica a tutti e i tratti migliori dove passare. Nella camminata, l'indicazione è quella di procedere lentamente, controllando il terreno dove appoggiare i piedi ad ogni singolo passo. La posizione da tenere, anche se apparentemente un po' goffa, richiede di mantenere il baricentro basso e le braccia larghe al fine di rallentare o parare eventuali scivolate e cadute accidentali. E' molto importante non tener le mani in tasca e non guardarsi in giro mentre si procede, ma rimanere sempre concentrati. Nel canyoning o torrentismo la  progressione a piedi ricopre un ruolo molto importante in quanto spesso avviene per lunghi tratti. Non va assolutamente sottovalutata sopratutto quando la stanchezza sopraggiunge.

Come ci si tuffa nel canyoning?

Va ricordato che tuffi nel canyoning non sono mai obbligatori e ognuno decide di farli secondo le proprie capacità e sotto la propria responsabilità. Le guide in precedenza avranno sempre controllato le vasche di ricezione per verificarne la profondità o la presenza di pericolosi ostacoli (tronchi o pietre). Le vasche dovranno essere adeguatamente profonde e grandi al punto di permettere atterraggi in sicurezza. Nel canyoning i tuffi sono completamente diversi che in piscina o da trampolini artificiali. I punti di partenza sono spesso scivolosi quindi vi si approccia con calma controllando la posizione dove appoggiare i piedi. Questo momento è molto importante perché influenzerà tutta l’esecuzione del tuffo. Scivolare durante lo stacco potrà avere conseguenze pericolose in atterraggio o addirittura sfasare la traiettoria di volo con il rischio di toccare le rocce circostanti. Quindi calma e concentrazione sono le principali cose da tenere ben in mente. La guida che presta assistenza stando accanto sulla partenza indicherà il punto preciso dove appoggiare i piedi e quello di atterraggio, normalmente il più profondo della vasca, segnalando sempre eventuali ostacoli e la profondità dell’acqua. Sarà sempre la guida a dare anche l'ok per la partenza.La posizione da tenere durante il tuffo è diritta a candela con le gambe rilassate in maniera da ammortizzare l’impatto dei piedi in acqua. Le braccia vanno raccolte e chiuse, eventualmente incrociandole davanti al petto. Mai atterrare con le braccia larghe per evitare pericolose slogature della spalla, soprattutto per chi in passato ha già sofferto di tale problema.

Il pericolo maggiore sui tuffi è dato dalla paura di non riuscire a eseguirli correttamente o di toccare le pareti del canyon durante il volo quando queste risultano apparentemente troppo strette. Questo provoca pericolose indecisioni o ripensamenti durante la partenza del tuffo, che hanno già causato alcuni incidenti durante la pratica del canyoning o torrentismo.  E' consigliabile in questo caso rinunciare e scendere con la corda. Va ricordato che ogni tuffo è diverso e anche la predisposizione psico-fisica cambia in base alle giornate o alla stanchezza che si accumula durante l’escursione.

Come si scivola nel canyoning?

Nella pratica del canyoning una delle componenti più divertenti son gli scivoli, chiamati anche toboga. Percorrere i lunghi scivoli scavati nella roccia dal passaggio costante dell’acqua riporta a galla emozioni sentite da bambino e poi dimenticate. Anche qui però va ricordata la sicurezza e il fatto che ci si muove in un ambiente naturale. Non tutti gli scivoli sono percorribili, a volte nascondono piccole insidie come angoli non visibili, cambi di pendenza o vasche poco profonde. Naturalmente le guide conoscono tutti questi aspetti e permettono l’esecuzione dello scivolo solo se le caratteristiche non vanno in contrasto con la sicurezza. La posizione corretta per scivolare nel torrentismo è quella sdraiata con le braccia incrociate sul petto e piedi e gambe assolutamente uniti. La regola principale è quella di mantenere tale posizione per tutta la durata dello scivolo e contrastare il pericoloso istinto di voler frenare o stoppare la discesa, atteggiamento che può causare pericolose abrasioni sulle mani o peggio incidenti a caviglie e gambe. Raccomandiamo sempre di mantenere la posizione di partenza e rilassarsi fino al termine. Può essere utile a questo scopo urlare, facendo uscire l’aria e rilassando la muscolatura, e nel contempo combattendo la paura.

Come ci si cala con la corda lungo le cascate nel canyoning?

Apparentemente difficili per i principianti, le calate lungo le cascate nel canyoning sono relativamente semplici sopratutto dal lato tecnico, in quanto tutte le manovre con la corda sono sempre eseguite dalla guida, che ha il completo controllo sulla sicurezza e sulla velocità d discesa. L’aspetto emotivo gioca qui un ruolo importante per i partecipanti. Essere sospesi e calati, talvolta nel vuoto, regala grandi emozioni. Una volta capita la posizione sull'imbracatura risulta per la gran parte delle persone semplice e divertente, soprattutto quando avviene a fianco delle cascate dove spruzzi e schizzi d’acqua fanno da contorno.
Prima di iniziare la calata, la guida dimostra a tutti la giusta pozione procedura di calata. Prepara poi un nodo con un anello a uno dei due capi della corda. Una volta pronto inserisce la corda in un speciale freno chiamato discensore, appendendolo a un punto di calata già predisposto sulla parete del canyon chiamato sosta. La sosta nel canyoning e sempre composta da due o più chiodi saldamente ancorati alla roccia e collegati da una grossa catena. La guida aggancia poi i 2 moschettoni sulla longe fissata all’imbracatura del cliente all’anello sulla corda di calata, vincolandoli saldamente. I due moschettoni hanno le barre di apertura contrapposte così da rendere impossibile un apertura accidentale. Il cliente a quel punto carica il suo peso sulla corda, sedendosi sulla imbracatura e mettendo in tiro la longe. Appoggia i piedi alla parete arretrando leggermente la schiena e assumendo una posizione perpendicolare alla parete. A questo punto la calata può iniziare. E' la guida che fa scorrere in modo controllato la corda attraverso il discensore, che ne regola la velocità. Alla persona calata basta mantenere la posizione camminando lentamente all’indietro per testare l’equilibrio sulle gambe. Una mano può tenere la corda senza però tirarla, l'altra verrà portata indietro per aiutare a mantenere l'equilibrio e la posizione delle spalle arretrata. Ci sono alcuni errori durante le calate nel canyoning o torrentismo a cui vanno incontro soprattutto i principianti. I più comuni sono:

  • aggrapparsi alla corda con entrambe le mani, scaricando il peso dall’imbracatura e aumentando la sensazione di non essere legati a nulla e doversi sorreggere solo con le mani alla corda.
  • non mettere forza sulle gambe piegandole.
  • non mantenere la posizione arretrata e perpendicolare alla parete. Tenendo le spalle troppo avanzate c'è la tendenza dei piedi a scivolare

Ogni tanto può capitare anche per un tratto di rimanere sospesi nel vuoto. In questo caso basta rimanere seduti nell'imbrago e con un braccio protratto per parare eventuali dondolii.
Al termine della calata bisogna assolutamente assicurarsi di essere arrivati in acqua (e non fermati su uno sperone di roccia sopra la vasca. Spesso si arriva in vasche profonde. Per evitare che gli spruzzi della cascata possano interferire con lo sgancio dei moschettoni dalla corda è consigliabile prima nuotare qualche metro lontano e poi sganciarli in un secondo momento, dando la schiena agli spruzzi. E' cura della guida indicare prima della calata una posto sicuro e lontano dalla cascata, dove attendere gli altri partecipanti al termine di essa.

 

Come ci si avvicina a una cascata, a un tuffo a uno scivolo in sicurezza?

Nel canyoning l’avvicinamento ai bordi delle cascate va sempre fatto in sicurezza. Spesso questi bordi sono scivolosi ed esposti, rendendo una scivolata o caduta molto pericolosa. Per prevenire tale rischio sono state predisposte delle corde fisse alla parete del canyon o tal volta sono fissate dalla guida al momento. Tali corde permettono uno spostamento in sicurezza fino al punto di partenza della calata, del tuffo o scivolo. Tutti devono seguire queste corde, fissando entrambi i moschettoni ad esse e bypassando i punti dove sono fissate alla parete un moschettone alla volta. Al punto terminale della corda fissa è cura della guida togliere i moschettoni per agganciarli alla corda di calata oppure prima di dare un ok per il tuffo.

Le corde fisse nel canyoning sono conosciute come mancorrenti.

Fare fotografie nei canyon

Durante una discesa di canyoning immortalare i vari momenti d’azione o i paesaggi è un bellissimo ricordo. Con le nuovissime action cam è possibile riprendere e montare bellissimi filmati. Occorrono però apparecchi assolutamente impermeabili minimo p68 e con caratteristiche antiurto. Fotocamere e action cam sono però anche una grande fonte di pericolo per i clienti che partecipano alle discese di canyoning. La maggior parte degli utenti che usa questi apparecchi  è così concentrata sulle scene di azione da dimenticare le principali regole di attenzioni necessarie . Al fine di evitare possibili incidenti in accordo con le nostre guide abbiamo steso un protocollo di sicurezza, secondo il quale sono vietati:

  • l'uso di selfie-stick porta cam ingombranti e pericolosi
  • i supporti fissati sopra i caschi che inducono l’utente a toglierlo ogni volta che debba accendere, spegnere  o regolare la cam, esponendolo al pericoli di rimanere senza protezione sul capo
  • i supporti legati al torace, dai quali durante scivoli o tuffi le telecamere possono sganciarsi, colpire e procurare ferite al volto
  • i selfie durante tuffi e scivoli col rischio di ferirsi ad viso o occhi

L’unico metodo di uso che garantisce sicurezza nelle escursioni di canyoning è quello di riporre la fotocamera nella tasca del salvagente ed usarla solo nei momenti in cui non ci si muove o si è in azione. Nei tempi di attesa si ha tutto il tempo e la possibilità di riprendere i propri compagni  e scattare foto reciproche.

Da non sottovalutare è anche il rischio di danneggiamento o di perdita della camera stessa. Per evitare di perderla mettiamo sempre a disposizione dei cordini per legarla al salvagente, che consigliamo a tutti di usare.

Infine, per riuscire a fare delle belle fotografie nel canyoning bisogna tenere presente alcune regole importanti. Nel canyon vi sono grandi contrasti o spesso pochissima luce. Le scarse condizioni di luce obbligano ad usare ISO alte che fanno lavorare la camera con dei tempi di esposizione lunghi rendendo le foto spesso mosse. E' consigliabile per cui posizionarsi in punti ben stabili per evitare tremolii e pulire sempre l’obbiettivo dalle gocce d’acqua.

Indossare occhiali nel canyoning

Spesso le persone ci chiedono se è possibile indossare gli occhiali durante un'escursione di torrentismo o canyoning. Sarebbe preferibile evitare gli occhiali ed eventualmente usare lenti a contatto, avendo l’accortezza di tenere gli occhi chiusi nei tuffi o sotto gli spruzzi delle cascate. Gli occhiali nel canyon solitamente si appannano diventando inservibili dopo pochi momenti. Se per qualcuno l'uso degli occhiali è indispensabile, consigliamo di legarli a un cordino e portare con se una eventuale custodia protettiva rigida per eventualmente riporli nel zaino della guida in caso di problemi. Per evitare che si appannino esistono soluzioni spray usate anche nelle attività subacquee per mantenere in buone condizioni le maschere.

Cosa porta la guida nel suo zaino da canyoning?

In tutte le discese di canyoning la guida porta con sé uno zaino. Al suo interno trasporta l'attrezzatura necessaria per ogni discesa e gli articoli di emergenza. Oltre alla corda per le calate,

una seconda corda di sicurezza, moschettoni e attrezzatura tecnica, lo zaino contiene anche un bidoncino stagno con al suo interno un kit di pronto soccorso, un telefono di emergenza, una maschera sub per recuperare eventuali oggetti caduti nelle vasche, una luce frontale, dei teli termici, snack per supplire a un eventuale calo di zuccheri, candela e fiammiferi e il necessario per allestire un eventuale campo di emergenza.

Perché fare canyoning con guide locali esperte?

La grande conoscenza ed esperienza delle guide locali, oltre a rendere più divertente e rilassata una discesa, aumenta notevolmente la sicurezza sopratutto in caso di problemi o incidenti. Conoscere ogni singolo passaggio, ogni possibile uscita, le condizioni del canyon con differenti livelli d’acqua e in particolare avere un curriculum di migliaia di discese fanno sicuramente la differenza.

 

Problemi comuni nel canyoning

Chi fa canyoning per la prima volta può trovarsi a dover affrontare alcuni piccoli problemi pratici inaspettati:

  • Caldo - Spesso nel breve momento della vestizione dell’equipaggiamento in estate la muta risulta molto calda. Consigliamo di vestirsi possibilmente all’ombra e non troppo lontano dal torrente, magari bagnando la muta internamente. Se l’avvicinamento avviene per un breve tratto a piedi è utile vestirla solo a metà.
  • Freddo - Trovandosi nel canyoning per lunghi tempi in acqua, è uno dei principali inconvenienti. Per far fronte a questo sono indispensabili la muta e i calzini in neoprene con uno spessore minimo tra i 5-6 mm. Altri capi importanti che noi forniamo nei periodi più freddi sono un sottomuta di 3mm e dei guanti sempre in neoprene. Una buona regola in caso di freddo eccessivo é di indossare anche il cappuccio che le nostre mute hanno in dotazione., per mantenere calda la nuca, sede principale di tutti i termo regolatori.
  • Scarpe scivolose - La sensazione di scivolare mentre si cammina nel canyoning è comune a tutti. Le migliori scarpe sono quelle con una suola morbida che meglio si adatta alle asperità, sconsigliati gli scarponi da montagna molto pesanti scomodi per nuotare e scivolosi perché troppo rigidi.
  • Acqua nel naso - Molte persone nel canyoning soffrono del fastidioso problema di acqua nel naso durante i tuffi. Per prevenire tale problema vi sono due metodi efficaci. Il primo consiste nel chiudere il naso tra pollice e indice mantenendo però la posizione del polso sopra il naso, mai sotto in questo modo durante l’impatto con l’acqua la mano tenderà a scappare in alto evitando pericolosi urti contro il setto nasale. Un altro ottimo sistema è quello di mantenere un costante lieve soffio espirando dalle narici durante il volo e l’immersione in acqua L’uscita dell’aria eviterà l’ingresso dell’acqua.
  • Occhiali appannati - Per chi porta gli occhiali, il fatto di non poterne fare a meno anche durante il canyoning può sembrare una limitazione. Per ovviare a questo disagio esistono in commercio alcuni spray usati nella subacquea per evitare appannamenti. Questo inconveniente capita sopratutto quando la differenza di temperatura tra l’interno del canyon e l’ambiente esterno è alta. Consigliamo sempre di avere gli occhiali legati e una custodia rigida per riporli in caso non si riesca a risolverlo. In caso di problemi di vista, meglio scegliere la corda rispetto ai tuffi.
  • Bisogni fisiologici - Anche se sembra strano parlarne, i bisogni fisiologici sono una parte del normale funzionamento del corpo e possono essere aumentati in certe situazioni, per cui il canyoning non ne è esente. Soprattutto nei canyon molto lunghi con parecchie ore di permanenza in acqua il problema prima o poi si pone. E' importante non trattenere i bisogni fisiologici. La vescica piena potrebbe causare gravi problemi durante gli impatti coi tuffi. Crea nervosismo e agitazione rendendo pericolosi i vari passaggi. Naturalmente per l’igiene sconsigliamo vivamente di espletare i bisogni nella muta, l’urina a contatto con la pelle crea fastidiose irritazioni. E' molto più semplice avvertire la guida, spogliarsi e cercare un angolino tranquillo.
  • Claustrofobia - Un problema che spaventa alcuni nelle discese di canyoning é la claustrofobia o la paura di trovarsi in ambienti molto chiusi. I canyon non sono quasi mai chiusi, basta guardare in alto e spesso il blu del cielo rassicurerà chi soffre di questo problema. A volte per alcuni tratti le pareti di roccia possono essere molto ravvicinate ma mai completamente chiuse. L'unica eccezione è per alcuni canyon sotterranei che però assumono tutte le caratteristiche di una grotta ipogea. Per chi soffre di questo problema consigliamo al momento della prenotazione di segnalarlo e vista la grande disponibilità di scegliere i tour più aperti e solari.